31 agosto 2017
TERRITORIO
VENEZIA E ISOLE
MAZZORBO: ALLA SCOPERTA DI UN VIGNETO CIRCONDATO DALLA LAGUNA

Il sole è ancora alto nel cielo quando lasciamo i colori della calda Burano e attraversiamo il “Ponte Longo”, ponte in legno di collegamento con l’isola di Mazzorbo. Il breve tragitto ci regala una spettacolare vista sulla laguna, sulle sue isole e sull’antico campanile della Chiesa di Santa Caterina, eretta tra il 1283 e il 1291.

Mazzorbo e Burano, insieme a Torcello, prima tappa della nostra escursione, rappresentano quella che viene chiamata la Venezia Nativa: il primo insediamento urbano della Laguna di Venezia, un territorio ricco di arte, colori, natura e sapori.

A partire dal 640 d.C. sull’isola di Mazzorbo furono costruiti ricchi palazzi e numerose chiese che oggi, purtroppo, non esistono più.
Conosco bene l’isola grazie alla realtà di Venissa, antica “vigna murata” recuperata dalla famiglia Bisol; così decido di mostrare anche alle mie compagne questo piccolo angolo di paradiso.
Appena entrate la sensazione, a me familiare, e che subito colpisce Adriana e Lara, è quella di tranquillità e pace.

Il vigneto che copre quasi l’intera superficie della tenuta riesce ad avvolgerci in un clima rilassato di una tipica giornata in collina. Adriana e Lara sono rimaste sorprese dal fatto che nessuno limiti l’accesso alla vigna e che chiunque possa passeggiare liberamente tra le viti e vedere i grappoli che da qui a poco verranno vendemmiati.

È da dove è partita la nostra escursione, da Torcello, che nasce l’idea di riportare alla luce l’antico vitigno dei dogi: la Dorona di Venezia, ritrovato in una delle case che si trovano davanti alla Basilica di Santa Maria Assunta.
Sono poco più di 4000 le bottiglie che ogni anno vengono realizzate dalle uve di questo vigneto. Un vino unico e ricercato dagli appassionati, che richiama la laguna e i suoi profumi grazie alle leggere note salmastre.
Una bottiglia che ricorda il glorioso passato di Venezia e fonde insieme: il vino, l’oro e il vetro.

Sulla sinistra, entrando nella tenuta, si vedono gli orti che, gli anziani di Burano coltivano con estrema cura e dedizione. Sono proprio questi prodotti che, insieme agli ingredienti locali, prendono vita nei piatti del Ristorante Stellato e dell’Osteria Contemporanea di Venissa.
Una nuova filosofia di cucina caratterizza il ristorante: grande attenzione per gli ingredienti locali e per le erbe della laguna proponendo, però, una cucina all’avanguardia dalla grande armonia e sensibilità.

La nostra escursione alla scoperta della laguna si è conclusa immergendoci tra i profumi e i colori di un piccolo angolo di mondo che racchiude nella sua raffinatezza ed eleganza tanta storia e rispetto per le tradizioni del territorio.
Il nostro rientro è accompagnato dal sole che tramonta sullo sfondo; il saluto perfetto per concludere questa giornata piena di emozioni.